Comunità Energetica

Comunità Energetica - geometra Andrea Mancuso - Firenze

Premessa

Le comunità energetiche sono nuove configurazioni all’interno del sistema elettrico europeo. Hanno un ruolo fondamentale nel processo di transizione energetica del Paese e apportano numerosi benefici di carattere ambientale, sociale ed economico.

Cosa sono

La comunità energetica è un nuovo soggetto giuridico, basato sulla partecipazione volontaria di imprese, persone fisiche o amministrazioni comunali.

Obiettivo

L’obiettivo è quello di creare benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità.

Questo avviene attraverso la produzione di energia collettiva, che nel caso delle comunità energetiche rinnovabili deve provenire da fonti rinnovabili.

In parole più semplici sono soggetti giuridici autonomi basati su un sistema “a rete” che attua una condivisione dell’energia tra i diversi soggetti partecipanti.

L’obiettivo è fornire vantaggi ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera.

Come funziona

I consumatori assumono infatti un ruolo attivo nella produzione di energia da fonti rinnovabili e partecipando alla produzione e distribuzione dell’energia.

Per costituire una comunità energetica ci sono alcuni passaggi da compiere:

  1. creare un’entità legale – che può essere un’associazione o una cooperativa formata da diversi soggetti della comunità;
  2. Individuare l’area dove installare l’impianto di produzione dell’energia, tipo l’impianto fotovoltaico; importante è che il sito deve trovarsi vicino ai consumatori (ad esempio, sul tetto di un condominio o di un edificio).
  3. Ogni partecipante alla CER deve installare uno smart meter o contatore intelligente per misurare i consumi e gli utilizzi di energia in tempo reale.
  4. Una volta messo in funzione l’impianto, la comunità energetica può fare richiesta al GSE per ottenere gli incentivi previsti dalla normativa per la condivisione dell’energia. Gli incentivi riguardano l’energia autoprodotta e consumata ma non l’energia eccedente (ovvero a quella prodotta in più rispetto a quella consumata) rilasciata in rete.
  5. Per meglio ripartire i ricavi tra i partecipanti alla comunità energetica, di solito ci si affida a un contratto di diritto privato.
  6. Ogni membro della comunità continua a pagare la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve dalla CER un importo rispetto alla condivisione dell’energia.

ENEA ha un suo vademecum dedicato che evidenzia:

  • La partecipazione alla comunità deve essere aperta e basata su criteri oggettivi, trasparenti e non discriminatori. I partecipanti mantengono i loro diritti come clienti finali, compresi quelli di scegliere il proprio fornitore e uscire dalla comunità quando lo desiderano.
  • La CER deve essere formata dai consumatori ubicati nelle prossimità dell’impianto di generazione.
  • Gli impianti fotovoltaici devono avere potenza complessiva non superiore a 200 kW.

Gli elementi e le tecnologie abilitanti

Il primo elemento abilitante di una comunità energetica è la rete elettrica.

Le altre tecnologie abilitanti riguardano:

  • la gestione energetica dell’utente, ovvero quei sistemi che permettono una migliore gestione dell’efficienza energetica;
  • un maggiore monitoraggio dei consumi e delle capacità produttive dell’impianto fotovoltaico o idroelettrico, e l’integrazione dell’utente e dei nuovi modelli con il sistema elettrico.

Per far funzionare una CER, gli investimenti possono riguardare l’installazione di nuovi impianti di produzione dell’energia (come impianti fotovoltaici) o altri dispositivi hardware e software.

Uno degli elementi chiave per la gestione e il controllo di un qualsiasi modello di aggregazione di questo tipo è la gestione dell’energia e di monitoraggio dei consumi.

Anche i sistemi di accumulo  rappresentano un elemento importante, data la caratteristica intermittenza delle fonti rinnovabili. Inoltre consentono di immagazzinare e quindi usare in un momento successivo l’energia prodotta.

Vantaggi della Comunità Energetica

Le comunità energetiche possono portare una serie di benefici al territorio:

  • Benefici di carattere ambientale, legati a una produzione di energia da fonti rinnovabili e quindi pulita.
  • Benefici sociali, ovvero vantaggi che impattano ad ampio spettro il territorio con ricadute positive sull’ambiente, sulla migliore vivibilità, sullo sviluppo dell’area e su una maggiore indipendenza energetica.
  • Benefici di tipo economico, per via degli incentivi connessi, cumulabili anche con altre forme di incentivazione come l’ecobonus, e della riduzione dei costi delle bollette.

In particolare, i vantaggi economici possono essere sintetizzati in:
– Risparmio in bolletta: più energia si auto-consuma e meno si paga la bolletta energetica.
– Guadagno sull’energia prodotta: la produzione di energia rinnovabile può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi degli incentivi del GSE.
– Incentivi e agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): è possibile, per i privati, recuperare il 50% dei costi di realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio. Per le imprese è previsto il superammortamento del 130% rispetto al valore dell’investimento. Infine, sono cumulabili ad altri meccanismi, come il 110%.

Da evidenziare che le comunità di energia, così come i sistemi di autoconsumo collettivo, rappresentano un importante passo in avanti verso un modello di generazione distribuita dell’energia volta a una maggiore flessibilità che favorirà lo sviluppo di smart grid o reti intelligenti.

Un esempio concreto è quella nata a Calenzano, siglata da “Comunità energetica rinnovabile Calenzano”..

I soci potranno essere cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali come le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale principale.

Tra i membri dovranno esserci due clienti finali e un impianto di produzione. L’obiettivo dell’associazione è fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri soci e alle aree in cui opera la comunità.

Questa iniziativa nasce per favorire un percorso di transizione ecologica e lotta ai cambiamenti climatici nel territorio.

L’altro scopo è quello di incentivare la produzione, lo scambio e l’autoconsumo di energie prodotte da fonti rinnovabili e promuovere nuove forme di efficientamento e riduzione dei consumi energetici apportando benefici alla comunità.

È fondamentale che gli Enti locali facciano da volano in questo percorso in quanto soggetti pubblici che possono attrarre e aggregare la comunità intorno al progetto”.

fonte: lumi