Fossa biologica non allacciata alla pubblica fognatura

La fossa biologica a dispersione o Imhoff serve a smaltire correttamente le acque reflue delle case non collegate direttamente alla rete fognaria pubblica.

A cosa serve la fossa biologica?

La fossa biologica a dispersione serve a smaltire correttamente le acque reflue degli edifici non collegati direttamente alla rete fognaria pubblica.
Ci sono infatti immobili ubicati in piccoli agglomerati urbani o località di campagna privi di fognatura comunale e del relativo depuratore.

Le acque reflue sono i rifiuti liquidi e solidi prodotti dall’uomo, sostanzialmente quelli che arrivano dal bagno e dalla cucina ma non dalla pioggia.

E’ chiaro che tali rifiuti non possono essere dispersi direttamente nel terreno perché lo inquinerebbero. Esistono infatti delle particolari tipi di fosse biologiche che provvedono a depurarli in modo da rendere possibile la loro dispersione.

Le fosse biologiche sono infatti di due tipi:
• quelle settiche standard, collegate normalmente alle fognature
• le Imhoff (Karl Imhoff  è stato un ingegnere e inventore tedesco fu la forza trainante nello sviluppo e nell’invenzione degli apparati tecnici e dei metodi del trattamento delle acque reflue), utilizzate invece nei luoghi che ne sono privi.

Questa soluzione è ritenuta la più affidabile per il trattamento dei liquami di edifici ubicati in campagna o in zone molto isolate.

Come è fatta la fossa biologica

La fossa settica è tipo una vasca in cemento o pvc o vetroresina, con un tombino superiore per le operazioni di ispezione.

È attraversata da due tubazioni:
• una di mandata, che porta all’interno le acque nere e grigie
• una di uscita, che conduce all’esterno le acque chiarificate.

La vasca viene interrata ed occorre avere particolare attenzione alla profondità ed alla distanza dalle fondazioni dell’edificio.

Le fosse biologiche standard sono divise in tre sezioni orizzontali, una nella parte superiore in cui si accumulano i fanghi leggeri, una nella zona centrale dove inizia la depurazione parziale e le acque vengono spinte verso un tubo da cui defluiscono all’esterno, mentre nell’ultimo compartimento si trovano i cosiddetti fanghi pesanti, da pulire ed eliminare periodicamente.

Il funzionamento della fossa a dispersione

La fossa biologica detta Imhoff depura i liquami in modo da renderne possibile la dispersione attraverso il drenaggio del terreno.

Questo tipo di fossa è suddivisa in due parti sovrapposte:
• quella superiore è deputata alla sedimentazione
• quella inferiore, alla fermentazione batterica dei fanghi.

e sarà dotata di alcuni sfiati al fine dell’espulsione dei gas generati dal processo di fermentazione.

Una funzione importante la ha il degrassatore, il primo pozzetto in cemento dove passano le acque provenienti dagli scarichi della cucina, per essere privati di parti grasse e schiumose. Per questo è importante ricordare che si deve tenere pulito dalle incrostazioni di calcare e quindi controllato frequentemente.

Il liquame proveniente dalla fossa Imhoff passa in un pozzetto di prelievo e si disperde nel terreno per subirrigazione attraverso una tubazione in PVC traforato del diametro di 10 cm.

Differenza tra fossa e pozzo nero

La fossa biologica si differenzia dal pozzo nero perché quest’ultimo è dotato della sola tubazione di mandata.

I liquami pertanto sono semplicemente raccolti e non scaricati e a un certo punto il pozzo non sarà più in grado di contenere nuovi rifiuti. Deve pertanto essere periodicamente svuotato.

Normativa sulla fossa biologica a dispersione

Le normative vigenti dettano le modalità con cui gli edifici non collegati alle fognature comunali possono smaltire le acque luride provenienti dall’uso di bagni e cucine.

Il Decreto Legge 152/06 (Testo unico ambientale) impone che per poter disperdere i liquami nel terreno, a valle della fossa biologica debbano essere installati ulteriori sistemi di trattamento e depurazione, come i depuratori che posso essere a fanghi attivi o a filtro percolatore.

Per poter installare una fossa biologica presso la propria abitazione occorre seguire un iter abbastanza complesso, seguendo le prescrizioni del Regolamento Edilizio del Comune di appartenenza nonchè quello d’igiene, che comunque hanno come riferimento a livelli nazionale la Legge n. 319 del 1976.

Occorre presentare al Comune di una richiesta di autorizzazione alla scarico, corredata di relazione geologica contenente valutazioni tecniche relative alla natura del terreno in cui si insterà l’impianto.

Le dimensioni della fossa proposta, dipendono dal volume dell’edificio in rapporto al numero di abitanti equivalenti.

Per poter installare una fossa Imhoff è inoltre necessario un certificato di idoneità rilasciato dall’ASL che attesti la rispondenza a determinati requisiti, che dovrà essere rinnovato indicativamente ogni 4 anni.

Manutenzione della fossa biologica

La manutenzione della fossa biologica inizia già da un corretto utilizzo dei servizi igienici, in cui occorre non gettare nel wc materiali diversi dalla carta igienica poiché otturano gli scarichi.

Periodicamente bisogna poi rivolgersi a ditte specializzate che effettuano lo svuotamento della fossa che verranno svuotate dei fanghi solidi (che verranno conferiti a un depuratore o a una discarica autorizzata); in una seconda fase viene eseguito un lavaggio con disincrostazione della fossa e delle tubazioni.

fonte: guidaxcasa